Un paio di pantofole misteriose, una serie di telefonate strane, pacchi regalo di dubbia provenienza ed altri indizi rendono già nel primo quadro lo sfondo d’infedeltà nel quale si muovono Greg e Ginny, una coppia appena formata, che noi incontriamo nell’appartamento londi- nese di lei. Greg, venuto a sapere che la ragazza passerà il weekend a casa dei suoi genitori, decide di farle una sorpresa e si presenta di prima mattina nella villa di campagna dove fa la conoscenza di Sheila e Philip, certo di conoscere i futuri suoceri. Ma è proprio così? Siamo sicuri che si tratti effettivamente dei geni- tori di Ginny? Alan Ayckbourn, in “Sinceramente bugiardi”, crea una perfetta commedia degli equivoci, con continui colpi di scena che scatenano una serie di eventi esilaranti. Scappatelle extraconiugali, piccole o grandi bugie e scambi di persona mettono a nudo, tra una risata e l’altra, il comportamento poco edificante dei protagonisti. In fondo, come due piatti della stessa bilancia, le coppie (Greg e Ginny, alle prese con una relazione sentimentale acerba ma entusiasta, e Sheila e Philip, intrappolati in un matrimonio forse fin troppo maturo ed asfissiante) si fronteggiano in una situazione equilibrata. Le tre settimane di fidanzamento di Greg e Ginny, infatti, così come i trent’anni di matrimonio di Sheila e Philip, sono conditi con le stesse bugie e infe- deltà. Dobbiamo però fare un avvertimento agli spetta- tori: in questa commedia si ride molto. Se pensate che il troppo ridere possa essere pericoloso per il vostro stato di salute, allora forse è meglio che restiate a casa!