Jacques e Martine, una tranquilla coppia parigina sposata da molti anni, decide, una sera, di organizzare una cena nel loro appartamento . L’ospite d’onore è un vecchio amico che non vedono da più di dieci anni e che nel frattempo è diventato un famoso scrittore e un personaggio televisivo di successo, che giunge accompagnato dalla moglie Charlotte. Alla cena partecipano anche Georges, l’ex di Charlotte e Fred, il fratello minore di Martine, alla disperata ricerca di denaro per pagare i debiti di gioco.
L’originalità di questa commedia – premiata in Francia con quattro Moliere, tra cui miglior commedia brillante e poi diventata un film di grande successo di pubblico – nasce dal fatto che l’azione si svolge interamente in cucina, dove i protagonisti si sentono liberi di fare i propri commenti sugli invitati, sui loro comportamenti e i loro umori. Le confidenze più intime, le invidie, le gelosie, gli scheletri nell’armadio saltano fuori tra la preparazione di un arrosto e le pile di piatti sporchi e noi ci appassioniamo alle loro vicende, perchè questi personaggi ci sono vicini, e probabilmente anche noi liti-gheremmo allo stesso modo se ci trovassimo nella stessa situazione. E quando poi, al finale, siamo convinti di avere capito chi ha vinto e chi ha perso, ecco che un colpo di scena ci spiazzerà di nuovo.
Dopo “Aria di famiglia” che Kimera ha presentato due anni fa – ricordate la banda sgangherata che si ritrovava per festeggiare un compleanno in un bar di periferia? – ecco l’altro grande successo della coppia Jaoui e Bacri. Noi lo portiamo in scena per la prima volta in Italia, dopo averlo tradotto e adattato. Voi volete davvero perdervelo?